Videonews


28/04/2025 16:56
Anche a Broni, cittadina martire dell’amianto assieme a Casale Monferrato, si celebra la giornata mondiale delle vittime, una ricorrenza istituita nel 2005 in concomitanza con la Giornata per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
La lavorazione di questo minerale è bandita in Italia ormai dal 1992 (anche se qui a Broni la Fibronit chiuse i battenti solo l’anno successivo) eppure a distanza di oltre 30 anni molte persone continuano purtroppo ad ammalarsi e a morire a causa dell’inalazione di queste fibre. L’Istituto Superiore di Sanità stima che in Italia ogni anno muoiano 1500 persone per malattie asbesto correlate.
Questo perché le malattie hanno una latenza lunga, anche di decenni, ma anche perché l’esposizione al materiale cancerogeno è continuata negli anni successivi e può purtroppo accadere tuttora, sebbene si tratti di un’eventualità molto più rara di un tempo vista l’ingente opera di bonifica avvenuta che tuttavia non è ancora completa, specie per le proprietà private. Come ogni anno a Broni presso la basilica minore di San Pietro è in programma una messa a suffragio di tutte le vittime, organizzata dall’associazione Avani e a cui partecipano sempre autorità civili e religiose.
La ricorrenza è da sempre anche un momento per fare il punto della situazione su questa piaga che affligge molti comuni italiani. Secondo gli ultimi dati disponibili del registro nazionale mesoteliomi, riferiti ad alcuni anni fa, la città più colpita è Casale Monferrato (dove c’era la Eternit) con un tasso di 86 casi ogni 100mila abitanti, seguita da Broni con 81,5 e da Stradella con 38,5.
Riguardo alle bonifiche, in particolare a Broni, il sito di interesse nazionale Fibronit è in attesa di vedere il completamento del terzo ed ultimo lotto, mentre è di questi giorni la notizia dello stanziamento di 500mila euro da parte della Provincia per il progetto del nuovo liceo in sostituzione di quello attuale, dichiarato sicuro ma costruito in cemento amianto. Resta poi la partita delle proprietà private per le quali il Comune stanzia ogni anno risorse a fondo perduto per agevolare le bonifiche.