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06/05/2025 13:45
Prima gli annunci, poi gli stop: il calendario di maggio si riempie di proteste e agitazioni, mentre chi prende il treno ogni giorno si prepara a una corsa a ostacoli. Il trasporto ferroviario italiano è pronto a un mese di mobilitazioni, e mentre i sindacati alzano la voce, il governo prova a non perdere il controllo del timone. Il primo a lanciare un segnale è Matteo Salvini: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è intervenuto a a Milano, durante un convegno sulla sicurezza ferroviaria, e ha invitato tutti a rallentare. Scioperare è un diritto – lo riconosce – ma quando diventa un’abitudine quotidiana rischia di colpire proprio chi sui treni ci lavora o ci viaggia ogni giorno.

Durante la giornata di martedì 6 maggio, incroceranno le braccia per otto ore i dipendenti del settore ferroviario e degli appalti. Sullo sfondo c’è la partita aperta del rinnovo contrattuale, ma anche un malessere più ampio che monta tra tagli, carichi di lavoro e promesse rimaste a metà. Il ministero, dal canto suo, rivendica cantieri mai così numerosi – oltre 1.200 attivi in tutta Italia – e treni in circolazione a ritmi record;

Oltre al nodo contrattuale, il governo insiste sul fronte della sicurezza: più fondi, più agenti, più tecnologia. bodycam in arrivo per il personale ferroviario, investimenti in crescita e un rafforzamento del presidio in stazioni e carrozze. Parole che arrivano proprio dal palco del convegno milanese, dove istituzioni e operatori del settore si sono confrontati tra numeri, criticità e soluzioni. Il messaggio, per ora, è chiaro: le tensioni ci sono, ma serve evitare che la paralisi diventi sistema.