15/12/2025 19:22
Il caos che è scoppiato all’Ospedale San Raffaele sembra ben lungi dall’appiattirsi. La Procura di Milano ha infatti deciso di aprire un’inchiesta dopo le relazioni di Nas, Ispettorato del Lavoro e Squadra Mobile sulle 48 ore di disservizi generate, tra il 5 e il 7 dicembre scorsi, dalla scelta di affidare a una cooperativa esterna l’assistenza infermieristica in tre reparti d’area critica.
Diversi sono gli aspetti finiti sotto la lente d’ingrandimento, primo fra tutti la regolarità del contratto. L’attività della Procura intende poi accertare se il personale, che poi si è rivelato non all’altezza, abbia ricevuto una formazione quantomeno adeguata e se, nei giorni precedenti il caos, sia stato istruito sul campo almeno con una spiegazione delle nozioni base, dalla dispensa dei farmaci al funzionamento delle apparecchiature.
L’inchiesta è stata affidata al pm Paolo Filippini, che per ora non ha riconosciuto indagati né titoli di reato. Ma i sospetti sulla mancata formazione sul campo sono concreti, come testimoniano alcune denunce che sono state raccolte. dagli infermieri che avrebbero confermato di non aver ricevuto istruzioni ai pazienti, che avrebbero raccontato episodi come quello di una tachipirina spezzata sul proprio petto, fino ai medici che avrebbero notato come il personale sanitario non conoscesse molti farmaci.
Una situazione che ha portato l’ex amministratore unico Francesco Galli a dimettersi, dopo la riunione d'urgenza del cda del Gruppo San Donato, che ha messo al suo posto Marco Centenari. Quest’ultimo ha appena tenuto un tavolo con i sindacati per intervenire sul tema degli infermieri dimissionari, che affligge l’ospedale da mesi. Cub sanità ha comunicato infatti che il San Raffaele ha proposto di erogare 650 euro di benefit a chi resta in servizio.