23/12/2025 17:47
Un’impronta mai repertata in diciotto anni. È quella che, secondo quanto detto dal tg 1, sarebbe stata rinvenuta dai Ris di Cagliari nel corso della Bloodstein Pattern Analisys di quest'estate nel villino di via Pascoli, dove è stata uccisa Chiara Poggi, il 13 agosto 2007. Per un'intera giornata i Ris di Cagliari con le moderne tecnologie hanno ricostruito la scena del crimine e hanno elaborato un documento che è stato depositato in procura a Pavia, ma per ora è top secret. Si tratta di una nuova impronta, non a pallini, come quelle delle scarpa numero 42 attribuita ad Alberto Stasi, condannato per l'omicidio dell'allora fidanzata Chiara. Si trova alla fine dell'corridoio, all'imbocco della cantina, sopra la scala dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. Più che un'impronta sono tre linee, che sia i ris di Parma, che la perizia degli allora consulenti di Stasi, come il professor Avato, non rilevarono. All'epoca ci si concentrò sulle pozze di sangue e sulle macchie più estese. Ma allora a chi appartengono queste tre linee che potrebbero comporre l'impronta di una suola di una scarpa? Secondo le indiscrezioni filtrate dalla Bpa all'assassino, al quale viene attribuita anche l'impronta palmare 33 sul muro della cantina, attribuita dalla procura ad Andrea Sempio, indagato in questa seconda inchiesta sull'omicidio della ragazza uccisa a Garlasco. L'assassino, contrariamente a quanto diceva la precedente Bpa, dei ris di Parma, si sarebbe fermato a guardare il corpo e si sarebbe appoggiato con una mano alla scala. Ma proprio lì vicino c'è ancora l'impronta di una scarpa a pallini numero 42 attribuita a Stasi. Enrico Manieri, esperto di scena del crimine, da tempo aveva segnalato questa possibile impronta, assieme a una di una suola sul muro sotto la 33. L'ha messa in relazione con la suola delle scarpe, ritrovate in un canale di Tromello. C'è anche chi come la criminologa Roberta Bruzzone si è chiesta come mai si trova una sola impronta vicino alla cantina. Come se l'assassino avesse volato.