31/05/2024 18:08
Sono state solo 23.734 le richieste per il voto fuori sede alle prossime elezioni europee. Su un totale di circa 500mila papabili, in pratica, si tratta del 4%. E' stato il Ministero dell'Interno a comunicare i dati definitivi. Il Viminale ha chiarito che circa 21 mila studenti voteranno fuori dalla propria circoscrizione elettorale di origine, presso apposite sezioni speciali che saranno istituite nei capoluoghi di Regione, mentre 2.500 circa voteranno, in elenchi aggiunti, presso il Comune di temporaneo domicilio che appartiene alla stessa circoscrizione territoriale di quello di residenza. Un meccanismo complicato che - forse - ha anche contribuito al basso numero di richieste.

Stando ai dati, Puglia e Sicilia sono le prime Regioni per numero di aderenti, seguite da Campania e Calabria. L'emendamento al decreto legge elezioni, che permette agli studenti fuori sede di votare alle prossime europee senza dover tornare nel proprio Comune di residenza, è stato pensato per evitare lunghe trasferte agli universitari in vista delle Europee dell'8 e 9 giugno. Una piccola rivoluzione, com'era stata ribattezzata, dopo anni di battaglie.

L'Italia - come sottolineato da Udu Pavia, il sindacato degli studenti che frequentano l'ateneo pavese - è l'unico grande Paese europeo che non prevede il voto a distanza. L'emendamento approvato nei mesi scorsi, del resto, è valido solo per le elezioni di giugno. Attualmente è in discussione in Senato una proposta di legge delega che dà mandato al governo di legiferare sul voto degli elettori che per motivi di salute, di studio o lavoro si trovano lontani dal comune di residenza.