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27/11/2024 17:55
Dopo due giorni di rivolte, è stata una notte tranquilla quella appena trascorsa al Corvetto dopo le rivolte degli ultimi giorni che hanno reso il quartiere teatro di scontri con la polizia, dopo la morte di Ramy Elgaml.

Questa apparente calma arriva dopo le dichiarazioni dei genitori di Ramy che dicono “basta violenza”. “Abbiamo fiducia nella magistratura italiana, e non vogliamo vendetta ma solo sapere ciò che è successo. Ci dissociamo da tutti i violenti, ringraziamo tutti per la vicinanza, soprattutto gli italiani: mio figlio ormai era più italiano che egiziano“, ha dichiarato il padre della vittima.

E ad accodarsi a questo messaggio è anche la fidanzata di Ramy: “Fa male vedere bottiglie, gente che si picchia, insulti e urla. Non è così che dev'essere ricordato Ramy. Dev'essere ricordato come una persona pacifica e tranquilla che non cercava e non creava problemi" ha detto.

Quella che si è scatenata alla morte di Ramy Elgaml è stata una vera e propria guerriglia urbana che, a Corvetto, ha fatto segnare due notti di disordini.
Un centinaio di persone si sono scontrate con gli agenti di polizia e hanno lanciato petardi, fumogeni e bottiglie. Un autobus della linea 93 è stato sfasciato e vandalizzato, così come la vicina pensilina.

Nell'attesa per l'autopsia sul corpo di Ramy, che avverrà tra un paio di giorni, il Corvetto resta presidiato e il ministero degli Interni ha inviato su tutta Milano 500 unità delle forze dell'ordine. Dalle 22.30 di lunedì sera ci sono stati roghi, vandalismi e lanci di bottiglie e petardi verso la polizia che ha risposto con cariche di alleggerimento e lacrimogeni. Arrestato uno dei partecipanti, tutti giovanissimi, un 21enne montenegrino, a cui si contestano, riferisce la Questura "lancio di petardi, getto di oggetti e resistenza a pubblico ufficiale". Il giovane, che ha partecipato alle proteste insieme ad altre decine di ragazzi, è stato portato a San Vittore in attesa dell'interrogatorio di convalida.

Ramy Elgaml è deceduto in un incidente stradale nella notte fra sabato e domenica in scooter durante un inseguimento dei carabinieri. Sono stati indagati, oltre al conducente dello scooter, un 22enne tunisino, ora piantonato in ospedale che aspetta l'interrogatorio di garanzia, anche il carabiniere alla guida della vettura inseguitrice. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale.