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12/11/2024 15:52
Si preannuncia un’estate di disagi e sacrifici per i pendolari della linea ferroviaria Milano-Mortara. La tratta sarà chiusa per circa 30 giorni, per lavori di manutenzione, esattamente come avvenuto la scorsa estate per la Pavia-Vercelli. Tutto questo mentre si continua a parlare dei tagli delle corse, un piano che riguarderà da vicino anche la Milano-Mortara-Alessandria, una delle più frequentate dai viaggiatori lomellini.
Nell’ultima conferenza del Trasporto pubblico locale della Lombardia, si è parlato degli oltre 40 cantieri già programmati da Rfi, Rete ferroviaria italiana. Interventi che riguarderanno nello specifico la Lomellina, in particolare le stazioni di Vigevano e Mortara, dove durante l’estate non circoleranno più i treni. Non si conosce la data esatta dei lavori sulla Milano-Mortara, ma è certo che i viaggiatori andranno incontro a chiusure prolungate della linea, oltretutto con il rischio che in molti casi manchino gli autobus sostitutivi, per via della carenza di mezzi e autisti, un problema evidenziato anche dall’assessore regionale ai trasporti, Franco Lucente.
I rappresentanti dei viaggiatori hanno richiesto a Regione Lombardia di essere coinvolti nella programmazione dei lavori necessari sulla Milano-Mortara e di ridurre i tempi di chiusura della linea con cantieri operativi 24 ore su 24. Inoltre si sollecita un trasporto alternativo per i pendolari, a cui riconoscere indennizzi economici per ritardi e cancellazioni dei treni.
Ma intanto c’è fermento tra gli stessi pendolari per i tagli delle corse che, secondo quanto si apprende, toccheranno da vicino anche la Milano-Mortara-Alessandria. Quattro le corse che verrebbero eliminate e che trasportano in tutto più di 1500 utenti. Una proposta quella di Trenord e Rfi, definita “demenziale” dalla MiMoAl, oltretutto già tentata nel dicembre di sei anni fa per cercare di risolvere i problemi del trasporto ferroviario ma che di fatto non ha portato a risultati. “La decisione di attuare questo piano è esclusivamente politica”, conclude l’associazione dei pendolari, secondo cui “si pensa di risolvere i problemi di gestione lasciando a piedi le persone”.