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23/01/2025 17:44
L’addio dell’alta velocità alla stazione di Voghera continua a far discutere. Intanto perché non è chiaro se sia davvero un addio o solo un arrivederci (e in tal caso, a quando) e poi perché la soppressione dello scalo vogherese di Italo, tanto atteso e attivato a fine 2023, è coincisa, più o meno, con la bagarre del maxi cantiere per l’ampliamento della tratta Voghera-Tortona.
Due vicende, al momento, distinte, ma che insieme hanno portato il tema dei trasporti in cima alla discussione politica di una città che, non a caso, è stata a lungo chiamata la città dei ferrovieri e su cui, almeno in questi casi specifici, il comune è solo spettatore.
O quasi. Secondo l’opposizione in consiglio comunale infatti, qualcosa si poteva fare.

Secondo il sindaco Paola Garlaschelli, tuttavia, la soppressione non sarebbe da attribuire all’inadeguatezza della stazione: “Sono certa - ha affermato durante un recente incontro pubblico - he prima di iniziare la sperimentazione abbiano verificato che le tre stazioni interessate fossero idonee”, adombrando poi l’ipotesi che, trattandosi di una impresa, Italo non abbia ritenuto conveniente proseguire con il servizio.
Il sindaco ha poi assicurato la prosecuzione del dialogo con Rfi anche sulla possibilità di rinnovare la stazione. Al di là del motivo specifico della soppressione della fermata, quello della riqualificazione della stazione, è infatti il terzo, grande tema che agita la politica cittadina.
Soprattutto dopo si è scoperto che Pontecurone e Tortona, grazie al maxi cantiere dei prossimi anni (un progetto da oltre 700milioni di euro) vedranno la ristrutturazione delle rispettive stazioni mentre, a Voghera, al momento, non sembrano esservi certezze.