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21/01/2025 15:34
La Corte Costituzionale mette il sigillo: il referendum contro la "legge Calderoli" sull’autonomia differenziata non si farà. Il quesito è stato bocciato perché ritenuto poco chiaro, e con lui anche le speranze delle opposizioni e di chi voleva cancellare la norma approvata a giugno.
Sul fronte opposto, si brinda: il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, celebra la decisione come una vittoria della linea politica leghista.
La motivazione della Consulta è stata chiara: l’oggetto e la finalità del quesito referendario erano così nebulosi da impedire agli elettori di fare una scelta consapevole. Una frecciata che ha colpito nel segno, lasciando amareggiati i promotori dell’iniziativa, che parlano di "occasione sprecata" per i cittadini.
Nel frattempo, il governo tira un respiro di sollievo e si prepara a difendere e rafforzare la legge sull’autonomia differenziata, che definisce i principi generali per trasferire nuove competenze alle Regioni.
La sentenza è stata pronunciata da 11 giudici su 15, un numero ridotto a causa della mancata elezione dei restanti membri da parte del Parlamento. Ma la battaglia sull’autonomia è tutt’altro che finita, per ora il centrodestra incassa un punto a suo favore, mentre le opposizioni cercano una nuova strategia per rimettere in discussione la riforma.