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10/07/2025 18:04
“Abbiamo fatto tanto negli ultimi mesi, ma abbiamo deciso di non postare più nulla per questioni legali. Non sentitevi abbandonati: l’Italia è il più bel Paese che c’è, va difeso da questo schifo. Noi continuiamo a lavorare in silenzio.”
È questo il messaggio diffuso via Instagram da Articolo 52, il gruppo che si definisce “milizia anticrimine”, finito al centro di un’indagine coordinata dalla procura di Milano. Parole pubblicate poche ore dopo un blitz che ha coinvolto nove membri del movimento: militanti dell’estrema destra, alcuni legati a Forza Nuova, accusati di aver organizzato vere e proprie ronde punitive contro cittadini stranieri con l’obiettivo di replicare lo schema in altre città d’Italia, esportando l’idea della “giustizia fai da te”. A capo di tutto c’è Massimiliano Morigerato, 49 anni, volto già noto alle forze dell’ordine, autodefinitosi “fondatore” del movimento.
Le perquisizioni, eseguite dalla Digos tra Milano, Pavia, Monza Brianza e Como, hanno portato al sequestro di un manganello, un taser e bombolette spray al peperoncino. Ma a pesare di più sono i contenuti ritrovati in rete: i video delle aggressioni, riprese con lo smartphone e rilanciate sui social.
L’indagine parte da un’aggressione in Darsena, avvenuta nella notte tra l’8 e il 9 marzo: un giovane extracomunitario viene picchiato per aver – secondo loro – rubato una collanina. Tutto filmato e caricato sui propri canali, con tanto di rivendicazione.
Ma questo non è l’unico caso. L’11 marzo un altro attacco, stavolta ai danni di un ragazzo accusato di molestie. Il 28 marzo ancora violenza a San Siro, definita come un “assalto al parco dello spaccio”.
E mentre la giustizia fa il suo corso, il gruppo – almeno online – si dice pronto a continuare. Ma, da ora, “in silenzio”.