03/12/2025 16:36
È un ribaltone quello che fotografa la nuova classifica di Eduscopio, la ricerca della Fondazione Agnelli che misura come vanno gli ex liceali all’università per capire quali scuole li hanno preparati meglio: e ciò che emerge nei licei classici milanesi i pubblici superano i privati.
Un dato che cambia la lettura dell’istruzione in città e apre una mappa completamente diversa rispetto agli ultimi anni.

A guidare questa nuova mappa c’è il Berchet, che si riprende il primo posto e diventa il simbolo del sorpasso. Una posizione che per anni era stata del Sacro Cuore, il classico privato storicamente in vetta e che ora scende al secondo posto.
Sul terzo gradino sale il Carducci, protagonista della scalata più evidente: dalla sesta posizione dell’ultima edizione, oggi entra stabilmente tra i migliori tre.

Dietro il podio la graduatoria continua a muoversi. Il Beccaria risale e torna competitivo. Nel confronto sempre vivo tra Manzoni e Parini, questa volta è il Manzoni ad avere risultati migliori. E rientra tra le prime dieci scuole anche il Tito Livio, che negli ultimi anni era rimasto più indietro.

Il dato più interessante di Eduscopio, però, non è solo la classifica: è il fenomeno che racconta. Analizzando media degli esami, crediti universitari e continuità del percorso, emerge che gli studenti dei classici pubblici milanesi, quest’anno, ottengono performance più alte rispetto ai coetanei delle paritarie. Una tendenza che segna una vera inversione di equilibrio.
Negli altri indirizzi il quadro è più stabile. Negli scientifici resta primo il Volta, seguito dal Leonardo da Vinci, con l’Alexis Carrel e il Vittorini in crescita.
Nelle Scienze umane guida Maria Consolatrice, poi Virgilio e Faes. Tra i linguistici è ancora in testa la civica Manzoni. Nell’Economico sociale domina il Virgilio,

E mentre nei classici la sfida è tutta cittadina, negli alberghieri e nei professionali la classifica si sposta nettamente sull’hinterland, dove si concentrano le performance migliori.