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26/04/2024 13:08
Aria in miglioramento, in Lomellina più che a Pavia, ma attenzione all’effetto accumulo e alle fonti di inquinanti, anche dai territori vicini. È quanto emerso dall’incontro organizzato a Mortara dall’associazione Futuro Sostenibile in Lomellina a cui hanno partecipato l’ingegnere ambientale Matteo Giavazzi e il direttore di Arpa Lombardia, Fabio Cambielli. Da quest’ultimo, una panoramica sui dati delle centraline del 2023 e del primo trimestre del 2024.
Da dove le possibili fonti di rischio? Intanto dall’effetto accumulo. Occorrerebbe, in fase di autorizzazione di impianti potenzialmente inquinanti, considerare non solo l’impianto in sé, che magari ha un impatto non elevato, ma anche il contesto in cui viene inserito, considerando che l’aria si muove: in pianura Padana gli inquinanti percorrono, in condizioni normali, 10 chilometri in un’ora.
Il settore attualmente più controllato è quello industriale. In Lomellina ci sono 5 impianti monitorati da Arpa in tempo reale: Eni ed EniPower a Sannazzaro, Sit-Saviola a Mortara, Intals e termovalorizzatore a Parona. Resta però aperto il dibattito sui limiti da imporre alle varie tipologie di stabilimento. Da non sottovalutare, inoltre, l’impatto del riscaldamenti domestici e dell’agricoltura sul Pm10 e del traffico veicolare sugli ossidi di azoto.
Per il futuro, dal confronto tra esperti emergono due consigli: migliorare la fluidità del traffico, perché meno code significa anche meno inquinamento, e pensare a un sistema di limiti per gli inquinanti in alcuni settori oggi poco regolamentati, come le bonifiche e gli spandimenti.