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14/11/2025 19:05
75 condanne, per un totale di 570 anni di carcere, e la confisca di beni per oltre 479 mila euro. È quanto ha chiesto la Direzione distrettuale antimafia milanese per i 78 imputati nel filone con rito abbreviato del maxi processo ‘Hydra’, con al centro una presunta "alleanza" tra affiliati di Cosa Nostra, 'ndrangheta e Camorra in Lombardia per fare "affari".
Le richieste di condanna maggiori sono state formulate per Giuseppe Fidanzati, ritenuto vicino a Cosa Nostra di Palermo, Filippo Crea e Massimo Rosi, quest'ultimo considerato il reggente del locale della 'ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. Per ciascuno dei tre sono stati chiesti 20 anni, mentre per Bernardo, Michele e Domenico Pace, che avrebbero fatto parte del mandamento della provincia di Trapani, la richiesta è di 18, 16 e 14 anni rispettivamente. Per 3 imputati, invece, è stata chiesta l’assoluzione.
Il maxiprocesso sul cosiddetto “sistema mafioso lombardo”, operativo tra Milano e Varese secondo i pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, è scaturito dalle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo. La Direzione distrettuale antimafia avrebbe documentato una serie di reati, tra cui rapine, truffe, riciclaggio, intestazioni fittizie, false fatturazioni per operazioni inesistenti, cessioni di falsi crediti d'imposta, estorsioni e traffico di droga. Le persone imputate sono in tutto 146: oltre ai 78 dell’abbreviato ci sono circa una sessantina di imputati in fase preliminare, giudicati quindi con rito ordinario, e altri che stanno puntando ai patteggiamenti. Il 17 e il 28 novembre a prendere la parola dietro le porte chiuse dell’aula bunker del carcere di Opera, dove si sta svolgendo il processo, saranno le difese.