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21/01/2025 18:06
Non ci fu diffamazione ai danni dei tecnici che scrissero il progetto di recupero dell’asilo per conto del parroco e quel fucile, per il quale era stato accusato di “incauta custodia”, era, al contrario, al suo posto.
Il sindaco di Barbianello Giorgio Falbo (attualmente sospeso) martedì mattina è stato assolto dal tribunale al termine degli ultimi 2 procedimenti che lo vedevano imputato.
Gli altri procedimenti a carico del sindaco del piccolo comune del basso Oltrepò riguardavano due vicende distinte.
La prima aveva a che fare con la ristrutturazione della scuola dell’infanzia, su cui tra il sindaco e il parroco don Maggi (allora proprietario della scuola) si scatenò un’asprissima discussione, finita con l’esproprio del bene da parte del comune e la sua ristrutturazione. Ma anche con la condanna del sindaco a 200 euro di ammenda per il reato di diffamazione ai danni del sacerdote che, un mese fa, ha ottenuto anche un risarcimento di 43mila euro, dovuti, secondo i giudici, dal sindaco e da un suo collaboratore per aver diffuso volantini e lettere offensive per il prelato.
L’ultimo procedimento a carico del sindaco del paese oltrepadano riguarda invece la vicenda dei presunti fanghi inquinati sparsi della ditta Var di Belgioioso (accuse poi rivelatesi inconsistenti).
Falbo fu accusato in prima battuta di concussione: i magistrati sostenevano che avesse tentato di distogliere un agente di polizia locale dalla sua intenzione di controllare i terreni oggetto di spandimento, in sostanza consigliandogli di farsi i fatti suoi. L’accusa era stata però in seguito derubricata, da concussione in induzione indebita, e il sindaco era stato condannato a 2 anni e 8 mesi di carcere, l’autunno scorso. Una sentenza contro cui i suoi legali hanno già assicurato il ricorso in appello.