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14/04/2025 17:29
Una coltellata era bastata per uccidere Manuel Mastrapasqua. Un colpo secco, fatale, sferrato a ottobre dello scorso anno nel comune di Rozzano, periferia sud di Milano. A impugnare il coltello, secondo l'accusa, è stato Daniele Rezza, che per un furto di un paio di cuffie non ha esitato a mettere fine alla vita del giovane Manuel. Ora, a sei mesi da quel tragico giorno, si è aperto il processo a carico del presunto omicida davanti la prima sezione della Corte d’Assise di Milano.

L’udienza si è svolta regolarmente, senza particolari tensioni, e il difensore dell’imputato ha prestato il consenso all’acquisizione degli atti d’indagine condotti dalla squadra omicidi. Questo significa che tutto il materiale raccolto durante le investigazioni sarà ora a disposizione della Corte per una valutazione complessiva della vicenda.

Si è anche discusso sulla possibilità di tenere il processo a porte chiuse perché i genitori di Daniele Rezza sarebbero stati minacciati. L'istanza è stata però respinta dalla Corte del Tribunale di Milano.

Durante l’udienza è stato acquisito anche un ulteriore atto, relativo a un altro episodio di violenza che vede coinvolto Daniele Rezza.

Fuori dall’aula, il dolore resta muto ma palpabile. La madre di Manuel, Angela, è apparsa visibilmente provata.

Il processo proseguirà l’11 giugno con l’istruttoria.