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29/05/2023 16:56
Forse non accettava il fatto di non avere voti alti nelle materie della professoressa Condò, mentre in tutte le altre andava molto bene. O più probabilmente l’aver saputo che domani, martedì, i suoi genitori sarebbero venuti a scuola perché convocati dagli insegnanti e dal preside Michele Raffaeli. Era sotto osservazione dell’istituto il minore che ha sfiorato la tragedia all’Alessandrini.
Il movente delle sue azioni non si può sapere con certezza, ma il fatto che la scuola lo stesse seguendo e che si rilevasse una situazione di disagio nonostante una buona condotta e buoni risultati scolastici ripone l’attenzione sulle conseguenze di lungo termine degli anni della pandemia. In una scuola che in tutti i suoi plessi arriva a superare i mille studenti e con il 25 per cento di questi con il bisogno di assistenza di qualche tipo, il ragazzo protagonista dei fatti di lunedì mattina rientra invece in una delle classi più promettenti, ha una situazione familiare e socio economica più che stabile. Cosa che fa dire al dirigente scolastico Michele Raffaeli che non potevano aspettarsi un avvenimento del genere. Il colloquio con i genitori era stato richiesto cinque giorni fa e avrebbe avuto luogo domani, proprio per discutere di questo crescente disagio che faceva isolare il ragazzo dai suoi compagni. Una situazione che peggiorava nell’ultimo periodo, fino a scoppiare a pochi giorni dalla fine del suo secondo anno di liceo scientifico.