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05/06/2023 17:32
Dalla lavandaia del Borgo al Fante d’Italia fino al Cesare Augusto davanti al municipio: monumenti di Pavia bendati contro la crisi climatica o meglio l’assenza di provvedimenti per contrastarla da parte del Governo. Secondo il movimento Fridays for future di Pavia non si sta facendo abbastanza per la transizione ecologica e si moltiplicano le iniziative di sensibilizzazione della politica, definita “cieca” di fronte a questo problema epocale. La crisi climatica - ha spiegato una giovane attivista di 17 anni - sta già contribuendo al degrado del territorio e alla conseguente instabilità della rendita agricola in alcune zone poco lontane da noi... Non manca molto prima che anche noi ci troviamo direttamente coinvolti in questa crisi. Non vogliamo accusare chi a causa della crisi economica è costretto ad acquistare prodotti non sostenibili, ma chi, solo per proprio tornaconto, ci fa credere che questo sia l’unico sistema possibile.” E l’altra iniziativa dei giovani ambientalisti pavesi va proprio in questo senso. Poco prima di bendare le statue hanno attaccato sugli scaffali di alcuni supermercati della città delle etichette con frasi come “Entro il 2030 non avremo più cioccolato” o “Entro il 2050 perderemo il 15% dei cereali”. Questo perché, spiegano gli attivisti, a causa della crisi climatica rischiamo di perdere un terzo della produzione agricola. Con questa azione i ragazzi hanno voluto portare l’attenzione dei compratori sul fatto che la crisi climatica, se non viene messa in primo piano al più presto, avrà ripercussioni sostanziali sulla vita quotidiana.