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16/06/2025 16:33
Un progetto simbolo per la cultura milanese, un bando da 8,6 milioni finanziato con fondi Pnrr e, ora, sei richieste di rinvio a giudizio, tra cui due tra i nomi più noti dell’architettura italiana. La Procura di Milano ha chiesto il processo per l’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale ed ex assessore alla Cultura, e per l’architetto Cino Zucchi, con le accuse di turbativa d’asta e anche di false dichiarazioni.
L’indagine ruota attorno al concorso internazionale per la realizzazione della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic), che dovrebbe sorgere nell’area di Porta Vittoria e aprire l’anno prosismo. Secondo i magistrati, la commissione giudicatrice, di cui Boeri e Zucchi facevano parte, che nel luglio di tre anni fa ha scelto il progetto vincitore, avrebbe favorito una cordata composta da ex allievi o collaboratori: tra questi, gli architetti Pier Paolo Tamburelli, Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi, primi classificati con gli studi Baukuh, Onsitestudio e SCE Project.
Nel fascicolo figura anche Andrea Caputo, il progettista che arrivò terzo. Per la Procura, il concorso sarebbe stato viziato da un conflitto di interessi, con rapporti professionali pregressi non dichiarati che avrebbero minato la trasparenza della selezione.
«Ho saputo dai media della richiesta di rinvio a giudizio per la vicenda Beic - ha dichiarato Boeri in una nota - Confermo la mia fiducia nella Magistratura. I miei avvocati stanno predisponendo una memoria difensiva che invieremo al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Milano»,.
Architetto noto a livello internazionale, autore del Bosco Verticale e figura chiave del panorama culturale milanese, Boeri era stato già interdetto dalle commissioni pubbliche lo scorso febbraio, insieme a Zucchi.
Ora la parola passa al giudice per l’udienza preliminare. Per un’indagata, Manuela Fantini, è stata , invece, chiesta l’archiviazione. Nessuno degli imputati ha per ora scelto riti alternativi.