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22/10/2025 17:38
Prendere in prestito il Tfr dei dipendenti per far sopravvivere la cantina Terre d’Oltrepò in attesa di tempi migliori? La proposta, emersa durante un incontro tra l’amministratore unico della Spa e i sindacati, sta facendo molto discutere, anche alla luce delle durissime prese di posizione di questi ultimi, che l’hanno bollata come “azzardata” e “priva di elementi concreti su come questa operazione potrebbe realizzarsi”.
“Le relazioni che immagina l’amministratore - ha spiegato la Uil - sono l’opposto della corretta collaborazione”. E ancora: “Non abbiamo visto un piano industriale e ci ha stupito negativamente - ha spiegato Mario Ganzu della Uila - la volontà di utilizzare i Tfr per far fronte al bisogno di liquidità”, anche se temporaneamente.
Insomma, mentre centinaia di aziende agricole associate stanno col fiato sospeso, in attesa di capire che se e quando verranno pagate le uve conferite nel 2024 e liquidato il capitale sociale versato negli anni (si parla in tutto di quasi 20 milioni), anche per i circa 60 dipendenti c’è grande incertezza.
Se ne discuterà il prossimo 29 ottobre, durante l’assemblea sindacale, in cui dovrebbero essere chiarite le modalità dell’operazione che dovrebbe consentire, come detto, di tirare avanti in attesa di tempi migliori. Senza dimenticare che, purtroppo, la crisi locale si inserisce in una crisi generalizzata del settore.
Fra dazi americani, offensive anti-alcool e consumi in diminuzione, i dati economici parlano chiaramente di una crisi del settore vino a livello mondiale con un calo del 2,3% in valore e del 3,7% in volume nel primo semestre di quest’anno. A livello nazionale, secondo l’Unione italiana vini, nel bimestre luglio agosto si è registrato un meno 28% nel valore dell’export verso gli Stati Uniti, il principale sbocco estero del vino italiano.