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27/11/2024 18:00
Milano continua la sua battaglia contro smog e traffico. Area B e Area C mostrano segnali di miglioramento:
meno macchine inquinanti, più veicoli "green". Eppure, chi si muove sa che non basta qualche dato positivo
per affrontare i problemi quotidiani di congestione stradale.
Partiamo dalle buone notizie: nel 2023, gli ingressi in Area C sono calati del 4% rispetto al 2022 (e
addirittura del 9% rispetto al 2019). Non è un miracolo, ma il risultato di nuove regole, tra cui divieti per i
mezzi inquinanti e un bel ritocco al prezzo del ticket. Anche Area B ha visto una lieve flessione (-3%). Qui i
diesel vecchio stile stanno sparendo, mentre crescono nuovi modelli elettrici e ibridi. Insomma, la città
meneghina punta a un’aria più respirabile. Ma siamo onesti: finché ci sono i varchi di Forlanini e Scarampo
che brulicano di traffico, la congestione nelle arterie principali rimane un problema e i dati sugli ingressi non
bastano a risolvere il nodo degli ingorghi quotidiani.
Nel 2023, 500 posti auto sono spariti, lasciando spazio a nuovi progetti urbani. Peccato che trovare un buco
sia diventato una caccia al tesoro.Intanto, i parcheggi di interscambio segnano un timido +13%
nell’occupazione. Sì, più persone lasciano la macchina fuori dal centro, ma i numeri pre-pandemia restano
un miraggio. E mentre qualcuno si rassegna a usare il trasporto pubblico, altri si armano di pazienza e girano
in tondo, contribuendo al traffico già saturo.
Passiamo a tram e autobus: se le metro viaggiano spedite e macinano passeggeri grazie anche alla nuova
M4, in superficie le cose sono più complicate. I tempi di attesa sembrano allungarsi quando hai fretta, e per
ora, l’85% dei mezzi è accessibile. E intanto, la coda non accenna a diminuire, rendendo i trasporti di
superficie ancora meno competitivi.
Le aree pedonali, invece, sono aumentate quasi del 18% rispetto al 2019, e le famose zone 30 stanno
diventando la nuova normalità: davanti alle scuole, nei quartieri residenziali, praticamente ovunque serva
rallentare. E poi c’è il progetto Piazze Aperte, che continua a trasformare pezzi di asfalto in luoghi dove
(incredibile ma vero) ci si può fermare senza timore di venire investiti. Risultato? 30mila metri quadri di
spazio pubblico restituito ai cittadini, con una crescita di 5mila metri quadri solo nell’ultimo anno.