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24/07/2024 13:38
Terremoto a Milano? No, è il concerto di Travis Scott all’ippodromo La Maura. Il lampadario che inizia a muoversi, i piatti nella credenza che tintinnano, il pavimento che vibra. Notoriamente, Milano, e più in generale la pianura Padana, non è considerata zona sismica, ma nella serata di martedì sono stati diversi i cittadini che sui social hanno chiesto se quello che avevano appena sentito fosse un terremoto.
La risposta, confermata anche dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è no.
Molto semplicemente era Travis Scott che faceva saltare a ritmo di musica decine di migliaia di persone all’ippodromo La Maura.
Del resto, sarebbe un episodio non del tutto nuovo. Già nel giugno scorso si era verificata la stessa situazione, in occasione di altri concerti.
Ma al di là dell’episodio singolo, lo spettacolo offerto martedì sera dal rapper americano è anche l’ultimo concerto che andrà in scena nell’area degli ippodromi e del Meazza. Di certo, un sollievo per i residenti, ma anche il punto di raccolta di tutte le frustrazioni di quest’ultima stagione di eventi, in cui il piano del Comune per arginare i disagi non ha funzionato. A poche ore dall’inizio dello spettacolo di Travis Scott, una nota del Comitato Gallaratese recitava: “Comunque andrà stasera avete fallito”, citando poi la vicesindaco Anna Scavuzzo, l’intera Giunta, la maggioranza e l’opposizione, il Politecnico che aveva stilato il piano parcheggi e la Prefettura.
“Avete fallito per non essere stati capaci ancora una volta di gestire gli eventi concerti – prosegue la nota – ma solo di preoccuparvi dell'interesse privato e dell'immagine della città. Non del bene pubblico e dell'interesse del cittadino”.
Già, perché 34 concerti in 56 giorni, dal 29 maggio ad oggi, saranno il pomo della discordia che probabilmente si ripresenterà puntuale tra meno di un anno.