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09/01/2025 17:03
Era riuscita a salvarsi da una possibile violenza sessuale grazie al gesto antiviolenza, quando con il palmo della mano aperto e il pollice richiuso, agiti le quattro dita rimanenti richiudendole nel pugno. Il suo presunto aguzzino era stato arrestato in attesa di processo.

È proprio in quell’aula di tribunale che una ragazza di 20 anni “non è riuscita a salvarsi”. “Assolto, perché il fatto non sussiste”: queste le parole pronunciate dal giudice Massimo Beraldo, nei confronti di un 24enne accusato di aver molestato una ragazza di 20 anni su una panchina in piazza della scala nel novembre del 2023.

La giovane ha raccontato che quella sera aveva conosciuto il suo presunto aggressore in piazza della Scala ma dopo le prime avances si è subito passato ai fatti, quando il giovane ha iniziato ad aggredirla e a molestarla. L’uomo, con la forza, stava portando la vittima presso la sua abitazione, ma passando davanti al McDonald in via Torino, la donna ha fatto il gesto antiviolenza a una dipendente del negozio, la quale, riconoscendo il gesto, ha allertato le forze dell’ordine.

La 20enne ha sempre sostenuto di essere stata costretta a subire la violenza, e la difesa aveva acconsentito al rito abbreviato, purché venissero acquisiti alcuni filmati. Video che, però, non sono stati visionati a causa di problemi tecnici. Ma per il giudice la relazione sarebbe stata di tipo consensuale. Stando ai fotogrammi di alcuni filmati, dopo l'approccio i due avrebbero passeggiato per circa un'ora e mezza.