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21/01/2025 15:54
Sarà discusso il 29 gennaio il ricorso del Comune di Bereguardo, dopo che la Corte dei Conti ha bocciato il piano di rientro finanziario sui conti, presentato oltre i termini previsti dalla legge. Un ritardo, di soli sei giorni, che l’amministrazione guidata dal sindaco Felice Bonizzoni ha imputato a un errore degli uffici comunali, nel trascrivere la data esatta in cui diventava esecutiva la delibera che stabiliva appunto il piano di rientro.
Un ricorso, quello contro il provvedimento della Corte dei Corti, contestato dalla minoranza consiliare che, in una nota congiunta, parla di “accanimento terapeutico per tenere in vita un’amministrazione che più resiste, più fa danni”. Nel mirino un disavanzo di 743mila euro, che rischia di finire ora sotto il controllo di un commissario prefettizio, nel caso in cui il Comune fosse costretto a dichiarare il dissesto finanziario.
A questi si aggiungono, sottolinea l’opposizione, gli oltre 20mila euro stanziati dal Comune per le consulenze sul piano di rientro, poi respinto, e le spese legali per fare ricorso contro la bocciatura della Corte dei Corti. I consiglieri di minoranza sottolineano anche come il disavanzo di bilancio fosse stato ereditato a luglio, dopo le elezioni, dalla precedente amministrazione comunale, da cui proviene l’attuale sindaco Bonizzoni, e come, in quell’occasione, ammontasse a 582mila euro. Poi alla fine di dicembre il deficit è salito a 743mila euro.
“Che senso ha presentare ricorso, spendendo altri soldi dei cittadini?”, si chiedono gli esponenti di minoranza. Tutto questo “malgrado la Corte dei Conti abbia evidenziato, nel suo rigetto, che non potessero essere accettate le motivazioni dell’amministrazione, in quanto interamente imputabili alla negligenza del Comune e non dipendenti da fattori esterni e fuori controllo?”, concludono i consiglieri.