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30/09/2024 17:47
Luca Lucci, capo della curva del Milan, è tra i destinatari delle 19 misure cautelari, tra carcere e domiciliari, nell'inchiesta di Polizia e Gdf che ha "azzerato i vertici delle curve" di Inter e Milan. Insieme a lui anche altri ultras e amici di Fedez. Infatti, a finire in manette c’è anche Christian Rosiello, noto come il bodyguard del rapper.

Dalle indagini è emerso anche un rapporto molto stretto tra Fedez e Luca Lucci. L’ultras rossonero ritratto in alcune foto con Matteo Salvini infatti aveva un dialogo con il cantante a proposito di una bevanda. Dall’ordinanza del gip Domenico Santoro vengono a galla intercettazioni su una richiesta di Fedez a Lucci su un «suo intervento per avere la possibilità di somministrare» una bevanda sponsorizzata dal cantante «all’interno dello stadio Meazza».

Ma non solo: nel dicembre scorso, Fedez parlava sempre con Lucci anche "di una persona fidata" che "potesse occuparsi della sicurezza sua e della sua famiglia". Si parla anche di incontri tra i due per "tessere preliminari accordi in ordine all'acquisizione, in società tra di loro, del locale denominato 'Old Fashion'", nota discoteca di Milano. In questo contesto, scrive il gip Santoro, "si inserisce una vicenda di indubbio interesse per le indagini, non certo per la presenza di Fedez quanto piuttosto perché l'episodio comprova come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta".

Ed è il pestaggio al personal trainer Cristiano Iovino. L'aggressione a Iovino è uno degli episodi contestati nell'accusa di associazione per delinquere ad otto ultras milanisti, tra cui il capo Luca Lucci, ma anche Christian Rosiello, bodyguard di Fedez.

Tra i destinatari delle 19 misure cautelari c’è anche Renato Bosetti il neo capo della curva nord interista dopo l'arresto di Andrea Beretta per l'omicidio di Antonio Bellocco. Entrambi destinatari di ordinanza in carcere.

Ad Antonio Bellocco, l'erede dell'omonima cosca della 'ndrangheta, ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro, è stata perquisita la casa a Pioltello, nel Milanese. Tra i presunti traffici nel mondo delle curve, su cui la Procura di Milano stava indagando da tempo, ci sono, oltre a quello della droga, anche la gestione degli affari dell'indotto dello stadio di San Siro, dai parcheggi alla vendita di gadget e panini, fino a quello dei biglietti per le partite.