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08/01/2025 18:35
Il secondo giorno di scuola dal rientro delle vacanze si apre con una manifestazione accesa al Carlo Porta di
Milano. La scintilla? Una comunicazione arrivata ai genitori pochi giorni prima di Natale, in cui l’istituto
annunciava un rincaro del contributo scolastico volontario. Una "tassa" non obbligatoria, ma che ha fatto
scattare l’ira degli studenti che si sono fatti sentire davanti ai cancelli dell'istituto.

Per quest’anno, la quota richiesta è salita rispettivamente a 305 euro per le classi iniziali e a 405 per quelle
avanzate, un aumento che, secondo le famiglie, è stato deciso senza la dovuta trasparenza. A peggiorare la
situazione, l’ipotesi, non confermata ufficialmente, che chi non verserà la somma possa essere escluso da
gite e attività laboratoriali. Questo dettaglio ha inasprito il clima, spingendo i genitori a consultare l’ufficio
legale del Miur.

Ma cosa si finanzia con questa cifra? La scuola sottolinea che i laboratori pratici, considerati una vera
eccellenza, necessitano di risorse importanti, soprattutto rispetto ad altre realtà in cui le attività applicate si
limitano a semplici dimostrazioni teoriche. Nonostante ciò, in molti ritengono che l’aumento, comunicato
all’improvviso, non sia giustificato né adeguatamente motivato.
La tensione, intanto, cresce. Mentre la Preside ha preferito rimanere in silenzio stampa, sullo sfondo il
dibattito rimane acceso: da un lato, le istituzioni difendono l’importanza di garantire servizi di alta qualità,
dall’altro, Si rivendica maggiore trasparenza nella gestione dei fondi e nella comunicazione delle scelte.