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11/10/2024 16:34
La crisi di governo a Mortara si è risolta, dopo 17 giorni da quel fatidico 24 settembre, data in cui il sindaco Ettore Gerosa ha formalizzato le sue dimissioni dalla carica.
Tutto questo, dopo una concitata riunione in maggioranza il giorno prima con i quattro consiglieri del gruppo misto, Federica Rufo, Annalisa Zenone, Riccardo Bertin e Paolo Pischedda, ago della bilancia in maggioranza, numeri alla mano.
I misti avevano fatto intendere che non avrebbero votato il bilancio consolidato, previsto nel consiglio comunale di martedì 24 settembre. Da lì le dimissioni di Gerosa e l’inizio di un periodo interlocutorio, partito con il consiglio comunale sul bilancio consolidato, saltato per mancanza del numero legale tra i consiglieri di maggioranza. Parrebbe che, dietro la loro assenza, ci fosse proprio la richiesta del sindaco ai consiglieri a lui fedeli di far saltare la seduta sul bilancio.
Poi lunghi giorni di trattative per cercare di convincere il sindaco Gerosa al passo indietro e scongiurare lo spettro del commissariamento prefettizio. Un’ipotesi che sarebbe diventata realtà entro 20 giorni, qualora il sindaco non ci avesse ripensato e confermato le sue dimissioni.
Le trattative si sono poi spostate sui tavoli dei vertici provinciali dei partiti di centrodestra e centrosinistra. La svolta mercoledì 9 ottobre con l’ingresso dei consiglieri del gruppo misto, Rufo, Bertin, Zenone e Pischedda, passati a “Lombardia ideale”, gruppo in cui era già presente Andrea Usardi.
Cinque ora i consiglieri di “Lombardia ideale”, tre quelli di Fratelli d’Italia, a cui si aggiungono il sindaco Gerosa e la presidente del consiglio comunale, Denise Mirimin, che hanno diritto di voto.
Questi i nuovi rapporti di forza in maggioranza, pronti adesso di nuovo a collaborare e riprendere in mano i problemi irrisolti in città. Tra questi, il voto sul Pgt, il Piano di governo del territorio, che regolerà il prossimo sviluppo urbanistico.
Un tema su cui insiste il gruppo di Rifondazione comunista all’opposizione che chiede inoltre all’amministrazione comunale di fare chiarezza sui reali problemi che hanno portato alla crisi di governo.