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10/10/2024 18:05
Una nuova sezione interamente rinnovata, dedicata all’arte tra gli anni ’60 e gli anni ’90. Il Museo del Novecento ha presentato in queste ore la Galleria "Gesti e Processi".
Un’arte che ha fatto dell’indagine critica, ma anche della provocazione, il proprio marchio di fabbrica. Non a caso, queste sale sono da oggi la casa di opere che vanno da Pietro Manzoni, a cui è dedicata l’intera prima sala, fino a Maurizio Cattelan.
Tantissime, inoltre, le donazioni private che hanno permesso di allestire questa nuova ala del Museo. Tra queste, anche Lullaby di Maurizio Cattelan, i due pallet di sacchi che contengono i detriti del Pac, raccolti poco dopo l’attentato di Cosa Nostra del 1993.
Tra le novità dell’allestimento, oltre all’allargamento del periodo storico preso in considerazione, esteso fino alla fine del millennio scorso, ci sono l’eliminazione di ogni muro divisorio interno, in modo da dare la massima aria possibile alle opere, e l’apertura delle finestre, cosa che apre un canale di comunicazione diretta tra l’interno del palazzo e piazza del Duomo. E dunque con l’intera città.
Le sale e le opere in esse contenute diventano così una soglia che il visitatore si trova continuamente ad attraversare.