23/10/2025 16:42
Savu aveva paura di tornare in Italia perché temeva di finire come Chiara Poggi. A dirlo in una lettera al quotidiano il Tempo è Cleo Stefanescu, nipote dell'ex latitante, oggi in carcere a Torre del Gallo dopo la condanna per estorsione ai danni di don Gregorio Vitali, ex rettore del santuario della Bozzola a Garlasco. Flavius Savu è stato condannato nel 2014 per aver chiesto soldi a don Gregorio in un ricatto a sfondo sessuale. L'uomo sarebbe stato in possesso di video compromettenti, che finora non ha visto nessuno. Dopo una latitanza decennale è stato arrestato in Svizzera il 9 settembre, ma da subito ha chiesto di essere sentito dai pubblici ministeri in merito ad alcune rivelazioni sul delitto di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007 per il cui omicidio è stato condannato l'ex fidanzato Alberto Stasi. A marzo 2025 nell'ambito dell'inchiesta riaperta nel 2023 è stato iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara, accusato di omicidio in concorso con Stasi o con ignoti. Proprio nell'ambito di questa seconda inchiesta dalla latitanza Savu ha fatto sapere di avere informazioni che legherebbero i fatti del santuario della Bozzola all'omicidio di Chiara. E lo stesso ha già fatto Stefanescu, in carcere da maggio con l'accusa di omicidio. Il nipote di Savu ha anche prodotto un memoriale. Entrambi hanno chiesto di essere sentiti dagli inquirenti ma finora non c'è stato nessun interrogatorio. Ora Stefanescu scrive al quotidiano il tempo ribadendo la volontà di essere sentito in procura. Sia lui che lo zio, che a sua detta sarebbe l'unico a conoscere il legame tra il santuario e l'omicidio di Chiara Poggi, che avrebbe scoperto qualcosa di così grosso da far sì che venisse uccisa.