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11/07/2025 17:19
Un messaggio agghiacciante inviato nel cuore della notte: «Ho fatto una cosa brutta, ora mi ammazzo». È il contenuto dell’sms che Davide Pasqualini, 44 anni, ha mandato a un’amica di famiglia intorno alle 2.30 di giovedì, pochi minuti dopo aver accoltellato a morte la madre, Giovanna Brusoni, 73 anni, nel loro appartamento in via Giovanni Scheiwiller, tra Corvetto e Scalo Romana, a Milano.

Dopo il gesto, Pasqualini avrebbe preso una sedia, è salito fino all’ottavo piano del condominio dove vivevano e si è gettato nel vuoto, ponendo fine alla sua vita.

L’allarme è scattato poco dopo le 8, quando un’inquilina ha notato il corpo dell’uomo nel cortile interno. Inizialmente si è pensato a un suicidio, ma l’arrivo di polizia e soccorritori ha portato alla tragica scoperta: al secondo piano, nel letto di casa, giaceva il cadavere della madre con evidenti ferite da coltello. Accanto, un coltello da cucina insanguinato. Sull’ottavo piano, accanto a una finestra, la sedia e gli occhiali dell’uomo.

Pasqualini, figlio unico, non era sposato e lavorava come impiegato. Secondo gli investigatori, coordinati dalla pm Alessia Menegazzo, la morte recente del padre, scomparso per un tumore solo un mese fa, potrebbe aver spezzato un equilibrio familiare che all’apparenza sembrava solido. Nessun precedente, nessuna segnalazione di liti in casa. Solo un silenzioso dolore sfociato in tragedia.