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24/01/2025 17:42
La proposta sbandierata da alcuni esponenti leghisti di uscire dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla falsariga degli Stati Uniti di Donald Trump si è fatta incredibilmente più concreta nella serata di giovedì, quando il leader del Carroccio Matteo Salvini ha annunciato via social che una proposta di legge in tal senso è stata presentata alla Camera.
“L’Italia non deve più avere a che fare con un centro di potere sovranazionale - profumatamente finanziato dai contribuenti italiani - che va a braccetto con le multinazionali del farmaco” sentenzia Slavini, che poi propone di usare siamo “quei 100 milioni per sostenere i malati in Italia e finanziare i nostri ospedali e medici”.
Una sparata che ha scatenato il finimondo di reazioni politiche. C’è chi parla di dichiarazioni “irresponsabili”, come Italia Viva, chi di “una pagliacciata”, come il Pd. I Cinque Stelle descrivono Salvini come il “lacché di Trump che gioca con la salute degli italiani”. Tutti o quasi chiedono a Giorgia Meloni di prendere le distanze.
Prima ancora della premier, ci pensa l’altro alleato della Lega - Forza Italia - a farlo. Antonio Tajani spiega che il partito azzurro ha un'opinione diversa da quella del Carroccio. “Una cosa sono gli errori che l’Oms può aver commesso – spiega – un’altra sarebbe uscirne”.
Ad attaccare Salvini e i suoi è anche la Rete Italiana delle Città Sane OMS, il cui presidente è l’assessore milanese Lamberto Bertolè, che attacca: “Una proposta non solo miope, ma un vero e proprio attacco alla salute pubblica e al ruolo del nostro Paese nel contesto internazionale”. Grazie all’Oms, ricorda Bertolè, “siamo stati in grado di affrontare pandemie, coordinare campagne di vaccinazione e rispondere a crisi sanitarie internazionali. Abbandonare questa organizzazione significherebbe isolare l'Italia. Una decisione incomprensibile e profondamente irresponsabile”.