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09/01/2025 22:31
Fumata nera, anzi, nerissima, per la Xilopan di Cigognola. La proprietà dell’azienda dei pannelli in compensato, giovedì mattina, ha comunicato ai sindacati la decisione di chiudere bottega. I costi di produzione sono troppo alti, circa 240 euro al metro cubo, quasi il doppio del prezzo di mercato, oggi attorno ai 140 euro.
La cassa integrazione attivata lo scorso anni scadrà il 19 gennaio, poi saranno inviate le pec di licenziamento collettivo per tutti e 71 i dipendenti dello stabilimento. Si chiude così, al netto degli auspici e delle speranze, l’avventura della nuova proprietà della storica azienda dei pannelli di legno che, dopo anni travagliati, un paio d’anni fa, sull’orlo del fallimento, era stata rilevata in fase di concordato in continuità dall’allora socio di minoranza, una famiglia di imprenditori brianzoli che avevano come attività principale quella di “nobilitare” i pannelli truciolari, ovvero di applicare su di essi le finiture visibili ad occhio nudo, simulando per esempio il legno massello.
L’operazione sembrava perfetta. In passato l’azienda acquistava i pannelli grezzi e poi li nobilitava. Producendoli in casa il costo avrebbe dovuto ridursi, consentendo un risparmio e quindi un guadagno per la società.
Al contrario, dopo il rimbalzo dei prezzi dei mobili nel periodo del Covid, il mercato ha accusato un tonfo tremendo, facendo abbassare a dismisura il costo all’ingrosso. Risultato, produrli costerebbe molto di più che comprarli. Per i 71 lavoratori si apre così un periodo di grave incertezza, mentre i sindacati si stanno organizzano per attivare almeno la cassa straordinaria: il mantra è “Più tempo, più occasioni”. Di ricollocazione degli operai e di acquisto e rilancio, sempre più difficile, della manifattura.