28/11/2024 13:39
Partirà il 12 dicembre il processo a carico dei vigili di Cassolnovo. Giovedì mattina in tribunale a Pavia è stato formato il calendario delle udienze previste fino al 25 settembre 2025, quando ci sarà l’esame degli imputati, l’ex comandante della Polizia Locale di Cassolnovo, Maria Grazia Pietrapertosa, e il suo vice Luigi Critelli. Entrambi devono rispondere di induzione indebita a dare o promettere utilità, falso in atto pubblico, concussione e stalking nei confronti di un altro agente.
I fatti risalgono a tre anni fa e sono partiti dalla denuncia presentata per un fermo di moto da cross, sprovviste di targa e assicurazione. Mezzi di proprietà di due ragazzi, che sulla vicenda si sono costituiti parte civile, insieme alla madre di uno dei due giovani, al poliziotto vittima di stalking e al Comune di Cassolnovo.
Secondo l’accusa, nell’occasione gli imputati, per evitare il sequestro dei mezzi, avrebbero costretto i due ragazzi a farsi consegnare i veicoli e venderli ad altre persone da loro indicate. Da qui la denuncia presentata dalla madre di uno dei giovani che aveva registrato la conversazione avuta con l’ex comandante dei vigili, consegnandola poi in Procura. Nell’udienza del 12 dicembre sarà nominato il perito di che trascriverà cosa si sono effettivamente detti.
Gli imputati avrebbero poi fatto pressioni su un collega della Polizia Locale di Cassolnovo perché modificasse il verbale a carico dei due giovani, non riuscendo però nel loro intento. Secondo quanto emerso dalle indagini, ci sarebbero state anche forti pressioni, con minacce fisiche e verbali, incluso il licenziamento, tali da cagionargli un perdurante stato di ansia che l’ha poi portato a sottoporsi a terapia psichiatrica e ad assentarsi dal luogo di lavoro.
Accuse che dovranno essere dimostrate nel dibattimento, che entrerà nel vivo nel 2025. L’8 maggio è previsto l’esame dei testi del pubblico ministero, il 12 giugno parola alle parti civili, il 26 interverranno le difese. Il 25 settembre cui parleranno infine i due imputati, i cui arresti, nel gennaio di un anno fa, hanno portato alla decapitazione del comando della Polizia Locale di Cassolnovo.