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19/12/2024 17:04
Con l’anno nuovo in Oltrepò “numerose aziende” rischiamo di chiudere e questo farebbe aggravare il fenomeno di abbandono dei vigneti, già presente, con conseguenze negative a livello economico, fitosanitario e ambientale.
È la previsione, cupa, riportata Consorzio di tutela dei vini nella lettera inviata alle aziende agricole associate dopo l’incontro del 13 dicembre scorso in cui si è parlato ovviamente anche di altri temi, tra cui la modifica dello statuto per riequilibrare la rappresentanza delle aziende e le strategie di rilancio a breve e medio termine.
Strategie che puntano a invertire questa tendenza e che non possono che partire da un’analisi degli elementi critici, appunto. Accanto all’assenza dai contesti internazionali e ai problemi nella percezione della qualità espressa dal territorio anche a livello nazionale, e forse proprio a causa di questo, ci sono, ancora i soliti problemi: un valore dei vigneti molto basso, di circa 20mila euro all’ettaro (ossia 7 volte meno rispetto alla media italiana), che deriva dallo scarso valore dell’uva che, a sua volta, deriva da quello del prodotto finale, il vino.
Insomma, il classico circolo vizioso che si proverà a spezzare con una serie di iniziative, compresa la modifica dei disciplinari di produzione, ma che nel breve periodo, rischia di aggravare una situazione economica e ambientale che, soprattutto in alcune zone, è già molto critica, con il dilagare di malattie della vite come la flavescenza dorata, dovuta proprio all’abbandono dei vigneti che diventano focolai che intaccano anche le zone coltivate.