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24/05/2023 18:51
Si è conclusa con una condanna a 2 mesi di reclusione con pena sospesa la vicenda del boscaiolo di Rivanazzano Terme accusato di furto e falso in atto pubblico per aver tagliato troppi alberi sulle montagne della valle Staffora, nei pressi di Varzi. Regolamente autorizzato ai lavori, secondo i pm, l’operatore, un 41enne di origini romene ma da tempo residente in Otlrepò, si sarebbe fatto prendere un po’ troppo la mano. La condanna è arrivata però solo per alcune presunte false dichiarazioni sul taglio delle piante, mente l’operaio è stato assolto per il furto di legna perché “il fatto non sussiste”. La Comunità montana, che si era costituita parte civile, ha ottenuto 1000 euro di risarcimento rispetto ai 10mila richiesti. La sentenza, pronunciata dal giudice Vincenzo Giordano, è stata accolta con relativa soddisfazione dal legale del taglialegna, Maurizio Chiesa, che ha spiegato che “solo dopo la lettura delle motivazioni si deciderà se impugnare la condanna di 2 mesi”, che, per quanto esigua, è ritenuta ingiusta. I fatti risalgono all’inverno tra il 2017 e il 2018 quando, raccolte le autorizzazioni il taglialegna si era messo al lavoro in alcune faggete. Ma, quando, i carabinieri forestali sono intervenuti per un controllo, dopo diversi mesi, hanno contestato che, invece di limitarsi all’area di 9500 metri quadrati, avrebbe tagliato alberi su una superficie di tre volte più grande, prendendosi molta più legna del consentito. Dopo le sanzioni, per un totale di oltre 17mila euro, era scattata quindi la denuncia per furto e false dichiarazioni.