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11/01/2025 01:00
“Se qualcuno pensava a un collegamento tra Cecilia Sala e il mio assistito, ora che lei è libera… non può più
farlo.” Lo ha detto l’avvocato Alfredo De Francesco, escludendo dunque ogni ipotesi di connessione tra i due
arresti, al termine del colloquio avvenuto al carcere milanese di Opera con Mohammad Abedini Najafabadi,
l’ingegnere iraniano fermato in Italia lo scorso 16 dicembre su richiesta degli Stati Uniti perché accusato di
aver fornito componenti per i droni ai Pasdaran. E proprio in merito alla scarcerazione della giornalista
italiana, Abedini, racconta il legale, si è dichiarato soddisfatto.
Vox
Il difensore, giunto a Opera senza l’ambasciatore iraniano, assente, ha sottolineato, per impegni istituzionali,
ha presentato una modifica alla richiesta di arresti domiciliari con braccialetto elettronico, precisando
inoltre che l'appartamento in via Washington, dove il suo assistito sarebbe stato disposto a risiedere, è stato
affittato direttamente da lui.
Vox
Fissata dunque al 15 di gennaio l’udienza per discutere dei domiciliari, in cui la procura generale si
pronuncerà davanti alla V sezione della Corte d’Appello di Milano.