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24/01/2025 14:39
Una serata di ottobre si è trasformata in incubo in via degli Anemoni, Milano, quando sette adolescenti sono stati aggrediti da un gruppo di coetanei. Bottiglie di vetro, calci e pugni: il bilancio è stato pesante, con due monopattini e un cappellino sottratti con la forza, e un ragazzo che ha riportato la frattura delle ossa del piede. Gli altri, malmenati, hanno riportato ecchimosi al volto e varie lesioni.
Tre mesi dopo, il 23 gennaio grazie all’intervento degli agenti del Commissariato Lorenteggio, la Polizia di Stato ha eseguito cinque misure cautelari contro giovani tra i 16 e i 17 anni. Attraverso controlli sul territorio e l’analisi delle telecamere di sorveglianza, gli autori sono stati identificati e trovati in possesso della refurtiva. Quattro ragazzi, tutti residenti tra Giambellino e Trezzano sul Naviglio, sono ora sottoposti a permanenza in casa, mentre un quinto, al momento all’estero, è ancora ricercato. Le accuse: percosse, lesioni, rapina aggravata e persino minacce alle vittime.

L’aggressione, avvenuta lo scorso ottobre su un campetto da basket, è stata rapida e violenta. Un gruppo di una decina di ragazzi e ragazze, tutti minorenni, ha accerchiato le vittime, colpendole senza lasciare scampo. Durante l’attacco, i responsabili hanno usato bottiglie di vetro come armi, seminando panico e paura tra gli adolescenti presenti. La situazione si è aggravata ulteriormente quando, una volta avviate le indagini, gli autori hanno cercato di intimidire le vittime per costringerle a ritirare le denunce.
Un episodio che scuote la periferia milanese, riportando al centro il problema della violenza tra giovanissimi.