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05/05/2023 18:03
E’ stato condannato a tredici anni e quattro mesi per omicidio volontario Giovanni Vezzoli, il pensionato ottantaseienne che il 5 giugno dello scorso anno, nella sua casa di Gambolò, ha ucciso con un colpo di fucile Thomas Achille Mastrandrea, 42enne di Nicorvo. La sentenza è stata pronunciata venerdì dalla Corte d’Assise di Pavia. Il Pm aveva chiesto una condanna a 24 anni, ma i giudici hanno escluso i futili motivi e questo ha consentito all’imputato di beneficiare della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato. All’anziano omicida, fino ad oggi detenuto a Pavia, sono stati concessi gli arresti domiciliari. I giudici, infine, hanno deciso il risarcimento per le parti civili, la moglie e i due figli a cui andranno 327mila euro, e la madre a cui ne spettano 250mila.
L’assassinio era avvenuto dopo un’accesa discussione avvenuta nella cucina dell’abitazione dell’anziano, che aveva avuto per “oggetto” la madre sessantenne della vittima, che da tempo lavorava in nero come sua badante nella casa di via Cascina Nuova Litta, prendendosi cura soprattutto della figlia disabile dell’anziano: il figlio pretendeva che l’anziano la mettesse finalmente in regola. Dopo la lite, Mastrandrea aveva aiutato la mamma a raccogliere le sue cose e fare le valigie. Ma mentre i due se ne andavano Vezzoli ha imbracciato un fucile e fatto fuoco uccidendo il 42enne. “Mio marito non me lo restituisce nessuno - ha detto la moglie accompagnata dai legali dello Studio3A - e peraltro l’assassino sconterà la pena a casa: almeno undici mesi di carcere se li è fatti. La legge italiana purtroppo è questa”.