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18/12/2024 18:29
Il primo round va alla maggioranza. Finisce 12 a 12 il voto sulla mozione di sfiducia al sindaco Ceffa, agli arresti domiciliari per la presunta corruzione alla consigliera Roberta Giacometti, che avrebbe ricevuto una consulenza in Asm per non abbandonare la maggioranza. Con la parità dei voti la mozione di sfiducia non passa e il sindaco rimane in sella. Almeno fino a lunedì alle 18.30, quando in un altro consiglio comunale si discuterà del bilancio. Lo stesso risultato, la parità, però condannerebbe l'amministrazione in carica e aprirerebbe le porte al commissario. Intanto però c'è ancora quasi una settimana in cui potrebbero cambiare gli equilibri e il tribunale dei riesame potrebbe togliere i domiciliari a Ceffa, il che con la sua riabilitazione assicurerebbe il voto mancante. Il primo voto si è consumato martedì sera davanti a una sala consigliare insolitamente piena. Intanto prima della discussione ha fatto il suo ingresso, come sostituto della consigliera sospesa Roberta Giacometti, Paolo Ariano, primo dei non eletti. Giuseppe Squillaci, del gruppo di Forza Italia, in minoranza, si è assunto l'onere di leggere la mozione che manda a casa una maggioranza oggi retta dalla compagna di partito, la vicesindaco Marzia Segù. Nel giro di poche ore è anche arrivata la nota del vice coordinatore regionale il vigevanese Antonello Galiani, che si è dissociato dalla mozione di sfiducia, bollata come atto “di pancia” e non politico. La discussione ha visto poi gli interventi di quasi tutti i consiglieri di opposizione da Luca Bellazzi del polo laico, che ha stigmatizzato la mancanza di visione, a Suvilla che ha invitato la maggioranza a un atto di responsabilità, fino a Baldina, che ha spiegato come la fine della legislatura consentirebbe a Ceffa di difendersi meglio. Non è mancato il Pd con Bertucci, che ha chiesto il voto subito, Corsico Piccolino, che ha invitato la maggioranza a mettere fine alla legislatura, fino al provocatorio Vassori che ha chiesto di lasciare spazio ai giovani. Gli unici giovani presenti in realtà erano i militanti di Rifondazione che hanno chiesto con una manifestazione a Ceffa come regalo di Natale le dimissioni. In maggioranza si registra un solo intervento, quello del leghista Cividati: Forza Italia e Fratelli d'Italia non pervenuti.