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15/09/2025 17:47
Liste d’attesa infinite, medici e infermieri che mancano, il Cup unico che non esiste ancora: la sanità lombarda resta un labirinto dove orientarsi è sempre più difficile. I dati ministeriali e le elaborazioni della Fondazione Gimbe lo certificano: la Lombardia, un tempo modello, negli ultimi anni ha perso terreno come poche altre regioni.
Per accendere i riflettori su queste criticità, il Partito Democratico lancia una nuova campagna di mobilitazione in vista della discussione in Consiglio regionale della legge di iniziativa popolare, sostenuta da oltre centomila firme raccolte nel 2024. Da domani a Milano e nei capoluoghi di provincia compariranno manifesti, gonfaloni e per la prima volta anche adesivi a terra. Tre i messaggi principali: la denuncia dei tempi d’attesa, il dato di un milione di lombardi che rinuncia a curarsi e contro i trent’anni di governo della destra regionale. Tutti accompagnati dallo slogan “cambiare si può”.
La campagna resterà visibile fino a fine settembre, e solo a Milano anche per tutto ottobre, con azioni di presidio e volantinaggi in tutte le province.
La proposta di legge si fonda su quattro pilastri: l’universalità del servizio, la centralità della prevenzione, il rafforzamento dei servizi territoriali e il governo pubblico degli erogatori. Un tentativo di invertire la rotta e riportare la sanità lombarda su binari di efficienza e accessibilità.