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24/04/2025 14:32
Uno spazio industriale che si fa poesia visiva. Un magazzino della memoria che prende vita tra neon, metallo e scarti rigenerati. Sergio Limonta spalanca le porte della sua Unlocked Area in un viaggio che ha il sapore della materia grezza, ma parla la lingua sottile dell’arte.
È un ambiente che non guarda solo all’estetica ma al peso fisico delle cose, al loro ingombro, reale o simbolico. E così le opere non si adagiano nello spazio: lo sfidano, lo abitano, lo costringono a ridefinirsi. Da Graffiti, la più imponente, costruita con scaffali metallici dipinti che inseguono le pareti come un pensiero che non si lascia chiudere, a Love is in the air, geometria fragile e luminosa che nasce dall’unione di luci tubolari e cavalletti industriali. Un’installazione che sembra respirare con l’ambiente.

Poi c’è la luce. Fredda, tagliente, al neon. Quella che vibra in Toro e Power of the East, opere nate per accendersi e dominare lo spazio con forza essenziale. Il metallo si impone, ma senza arroganza: racconta un mondo dove il lavoro lascia traccia, e l’arte la raccoglie per darle forma nuova.
A chiudere il percorso, due collage fatti di appunti, progetti, pezzi di studio: come se Limonta aprisse anche il dietro le quinte del suo processo creativo. La mostra, ospitata da BUILDING e visitabile dal 24 aprile fino al 24 maggio, è un invito a entrare, ancora una volta, nella sua area sbloccata.