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14/03/2025 17:29
Il tragico incidente che è costato la vita al 19enne Ramy Elgaml, è stato analizzato dalla consulenza tecnica cinematica disposta dalla Procura di Milano. La relazione, redatta dal Dott. Ing. Domenico Romaniello, ha rivelato i dettagli tecnici che hanno portato alla morte del giovane egiziano.
Secondo quanto emerso dalla consulenza, l'urto tra i due veicoli è stato di lieve entità, non una collisione violenta. Il contatto è avvenuto tra la parte anteriore sinistra dell'auto e la fiancata posteriore destra della moto.
Ci troviamo in via Ripamonti e sono le 4 del mattino: è proprio qui che Fares, alla guida dello scooter, decide repentinamente di svoltare in via Quaranta. Sebbene inizialmente il raggio di curvatura fosse sufficiente per completare la svolta, il motociclista si è trovato davanti una curva ben più stretta, con un raggio reale di soli 15 metri.
Secondo la perizia cinematica, con una velocità di 55 km/h, non era possibile mantenere la stabilità e il motociclista ha dovuto sterzare bruscamente per evitare il marciapiede, causando una manovra imprevedibile per l'auto dei carabinieri che lo seguiva.
La reazione improvvisa del motociclista ha ridotto la velocità della moto, che ha iniziato a slittare. Secondo la relazione, l'incidente si è verificato a causa di una manovra improvvisa e repentina, che il carabiniere alla guida dell'Alfa Romeo Giulietta non ha potuto prevedere né evitare.
Dunque l'auto dei carabinieri non avrebbe avuto modo di evitare l’impatto. E quindi la causa principale dell’incidente mortale sarebbe stata identificata nell'urto del motociclista con un palo semaforico, che ha bloccato la caduta di Ramy e provocato l’investimento sotto il veicolo dei Carabinieri.
L’Ing.Romaniello scrive nero su bianco che i Carabinieri avevano agito correttamente durante l’inseguimento, cercando di fermare la moto e mantenendo una distanza di sicurezza quando necessario. Nonostante alcune fasi critiche, non sarebbe emersa l’intenzione di speronare il motociclo, e la causa della tragedia sarebbe stata una serie di circostanze sfortunate e imprevedibili.
Ma dai filmati agli atti che mostrano le fasi dell’inseguimento si sono sentite le parole usate dai carabinieri che stavano inseguendo lo scooter con a bordo Ramy, frasi come: “Vaff… non è caduto”, o “Chiudilo, chiudilo… no, mer… non è caduto”.

Parole che hanno suscitato sgomento e forte indignazione su vari fronti.