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24/11/2025 19:13
Ormai non è più un segreto che, finiti i giochi di Milano-Cortina 2026, si entrerà nel vivo delle varie campagne elettorali per le prossime comunali del capoluogo lombardo previste nella primavera del 2027. Ma il dibattito, in quello che è ancora il periodo di antivigilia, è già molto caldo. E lo è soprattutto tra le file del centrodestra, alla costante ricerca di un candidato sindaco che possa governare la città meneghina dopo 14 anni di centrosinistra. Si è anche cominciato a parlare di possibili primarie per trovare il nome giusto da mettere al governo della città.
Il tema comunali a Milano, si sa, non è però trattato solo nella città metropolitana, ma è guardato anche dalla politica nazionale. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, interpellato a parlarne a Italia Direzione Nord, ha concordato con il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini sullo scegliere in fretta il candidato, auspicando però che si decida bene. Luca Bernardo, l’ultimo candidato, a detta di La Russa, non sarebbe stato infatti preparato per tale ruolo.
Secondo il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, se il candidato verrà scelto all’ultimo il centrodestra sarà battuto.
Anche nel centrosinistra la discussione è accesa, soprattutto in virtù delle rotture interne alla coalizione. Lo stesso sindaco in carica, Giuseppe Sala, ha riconosciuto di non essere allineato con la radicalizzazione di certa sinistra, invocando equilibrio per ottenere la vittoria. In più, il recente sondaggio discusso dal segretario cittadino del Pd, Alessandro Capelli, secondo cui i dem risultano ancora il primo partito, è stato aspramente criticato da Azione. Il gruppo lo ha giudicato di pessimo gusto, specie in un momento in cui bisognerebbe dare risposte sul futuro di Milano, ha scritto in una nota. Non in pochi leggono questo come possibile segnale per il passaggio di Azione verso il centrodestra, che da mesi lo solletica.