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20/02/2025 18:00
I piccoli comuni di Cervesina e Pancarana hanno vinto una battaglia importante, forse anche vitale: l’autorità di Bacino del Po ha infatti formalizzato nelle scorse ore una decisione di cui si parlava già da alcune settimane. Parliamo della revisione al Piano di assetto idrogeologico del torrente Staffora, lungo il cui corso terminale si trovano i due paesi.
Secondo lo studio approvato due anni fa infatti, gran parte dei rispettivi territori compresi i centri storici, erano stati classificati come a forte rischio di alluvione. Ne è derivato uno stop completo a qualsiasi intervento edilizio: non solo le nuove costruzioni quindi, ma anche gli interventi più banali come l’apertura di una finestra in una abitazione erano improvvisamente diventati vietati.
I comuni, assieme a Voghera afflitta dallo stesso problema ma per una porzione molto più piccola del territorio, hanno quindi commissionato un nuovo studio idraulico, costato 36mila euro divisi in parti uguali tra i tre municipi, che ha notevolmente ridimensionato la…”zona rossa”. Risultato, buona parte di questa è diventata una zona a basso rischio, dove è possibile fare lavori a patto di produrre uno studio idrogeologico per ogni intervento puntuale.
Il prossimo passo, ha spiegato il sindaco e presidente dell’Unione tra Pancarana e Cervesina Maurizio Fusi, è quello di provare a eliminare del tutto il rischio di alluvioni, attraverso piccole opere come la creazione di bacini di laminazione e l’innalzamento di alcune decine di centimetri degli argini già presenti. “In questo senso si sta preparando uno studio di fattibilità tecnica ed economica per poter chiedere i necessari finanziamenti a Regione Lombardia”.