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16/07/2025 18:03
A qualcuno che capitava nei paraggi, potrà essere sembrato strano un dispiegamento delle forze dell’ordine nei pressi del Green Data Center di Eni, a Ferrera Erbognone. Invece nessun allarmismo, ma solo un’importante iniziativa per prevenire situazioni di emergenza di medio-alto livello. Si è svolta mercoledì mattina un’importante esercitazione, per gestire e risolvere un ipotetico scenario critico di emergenza. Una situazione che si potrebbe verificare in qualsiasi momento, senza alcun preavviso, presso il sito, centrale per la gestione dei dati informatici del gruppo Eni.
Per l’occasione, è stato infatti simulato un attacco informatico esterno da parte di alcuni tecnici esterni. Questi, una volta scoperti dal servizio di vigilanza e dal personale Eni, hanno quindi preso alcuni ostaggi in un locale del sito di Ferrera. Da qui l’intervento speciale dei carabinieri che, dopo una delicata negoziazione, ha portato alla liberazione degli ostaggi.
L’obiettivo era infatti quello di testare l’efficacia e la rapidità delle procedure per gestire l’emergenza, mantenendo alta la preparazione del personale e coinvolgendo sia i reparti dell’Arma dei carabinieri, sia i soggetti privati.
La simulazione è stata organizzata dal comando provinciale dei carabinieri di Pavia e condotta con il contributo della sicurezza di Eni e del Green Data Center, che hanno collaborato a tutte le fasi organizzative e operative.
Circa 50 i militari dell’Arma dei carabinieri, in arrivo anche da Milano e Pisa, impiegati durante l’esercitazione di emergenza. Tra questi, un team di negoziatori che, in coordinamento con tutti gli attori presenti, hanno simulato le delicate fasi di negoziazione con i malviventi, la successiva liberazione degli ostaggi da parte del Gruppo Intervento Speciale dei carabinieri e la bonifica finale del sito.