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25/07/2024 18:06
Sospensione dei taser, venti vigili di Pavia chiedono di andarsene. È quanto emerso dall’assemblea sindacale di giovedì mattina, indetta dai sindacati Uil e Cisl per discutere della decisione del comune di Pavia di sospendere l’uso della pistola elettrica agli agenti della Polizia Locale.
Uno strumento che era stato voluto dalla precedente amministrazione comunale di centrodestra, per cui era stato attivato anche un corso di formazione tra gli agenti. Tutto questo prima della marcia indietro, voluta dalla nuova amministrazione guidata dal sindaco Michele Lissia, e che ora sta facendo discutere.
Durante l’assemblea sindacale di giovedì, come fa sapere Giovanni Latiano, responsabile provinciale della Uil Fpl Pavia, i presenti hanno votato all’unanimità di richiedere il nulla osta per il rilascio della procedura di mobilità dal Comune di Pavia. Un segnale forte, maturato dopo le ultime tensioni e, in particolare, dopo l’ultimo incontro in Prefettura nel tardo pomeriggio di mercoledì, in cui è stata tentata senza esito una conciliazione tra le parti.
Quindi va avanti lo stato di agitazione degli agenti di Pavia, che, nel chiedere la mobilità al comune di Pavia, decidono di andare avanti per la loro strada, contrari alla decisione dell’amministrazione Lissia.
“L’utilizzo dei taser è fondamentale per la tutela e sicurezza degli agenti”, commenta Latiano, che chiede un passo indietro all’amministrazione comunale e di rivedere la propria decisione.
Non solo. Durante l’assemblea è stato deciso, sempre all’unanimità, il blocco del lavoro straordinario degli agenti. Per intenderci, nessuna possibilità di prolungare l’orario di lavoro in caso di urgenze dell’ultimo momento.
Una decisione quindi che, se venisse confermata in seguito, implicherebbe la necessità di rivedere i servizi al comando di viale Resistenza, a Pavia. Seguiranno ancora polemiche.