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09/07/2025 17:39
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha respinto l’istanza di accesso alla giustizia riparativa presentata dalla difesa di Alessandro Impagnatiello, l’ex barman condannato anche in secondo grado all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano, la compagna incinta al settimo mese brutalmente uccisa a coltellate.

La decisione dei giudici, contenuta in una nota firmata dal presidente della Corte Giuseppe Ondei, si fonda sull’assenza di una reale rielaborazione critica del gesto da parte dell’imputato. Secondo i magistrati, Impagnatiello non avrebbe dimostrato una presa di coscienza autentica né una riflessione approfondita sui motivi e gli impulsi che lo hanno spinto a commettere il delitto. Una mancanza che rende, a detta della Corte, priva di “effettiva utilità” l’attivazione di un percorso di giustizia riparativa, il cui obiettivo primario è proprio quello della responsabilizzazione dell’autore del reato, oltre che il riconoscimento della vittima e la ricostruzione del legame con la comunità.

A pesare sulla decisione è stata anche la posizione della famiglia di Giulia Tramontano, che ha manifestato una “indisponibilità, per ora irretrattabile” a partecipare a qualunque forma di programma riparativo.

Nel valutare l’istanza, i giudici hanno escluso la presenza di rischi per le parti coinvolte o per l'accertamento dei fatti — due dei tre criteri essenziali per l’accesso alla giustizia riparativa — ma hanno ritenuto determinanti i “moventi criminosi” che hanno portato Impagnatiello a uccidere la compagna, definiti “decisivi” anche nella sentenza d’appello.

La Corte ha chiarito che la collaborazione con le indagini, l’ammissione immediata di responsabilità e il “rincrescimento” manifestato dall’imputato, elementi citati dalla difesa, non sono stati ritenuti sufficienti né rilevanti ai fini dell’ammissione al programma.

L’istanza, presentata dall’avvocata Giulia Geradini, è stata dunque rigettata, segnando un ulteriore punto fermo nel percorso giudiziario di un caso che ha profondamente scosso l’opinione pubblica.