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13/11/2025 16:31
È una giornata cruciale per la maxi-inchiesta sull’urbanistica a Milano. La Corte di Cassazione ha confermato la revoca delle misure restrittive per Manfredi Catella, Ceo di Coima, per l’architetto Alessandro Scandurra e per il manager Andrea Bezziccheri di Bluestone. La Suprema Corte ha infatti respinto il ricorso della procura di Milano, che chiedeva di ripristinare gli arresti domiciliari disposti la scorsa estate e poi cancellati dal Tribunale del Riesame.
Una decisione che, in attesa delle motivazioni in arrivo nelle prossime settimane, sembra ridurre significativamente il peso delle ipotesi accusatorie sul presunto giro di corruzione tra immobiliaristi e membri della Commissione Paesaggio del Comune. Un orientamento già anticipato dalla stessa procuratrice generale della Cassazione, che aveva chiesto di lasciare i tre indagati in libertà, sottolineando che non emergerebbero elementi sufficienti a dimostrare un accordo corruttivo.
Tra gli atti dell’indagine grande attenzione era stata data alle fatture pagate da Coima allo studio Scandurra: secondo la Procura Generale, però, non sarebbe possibile stabilire se quei compensi rientrassero in un meccanismo illecito o in una normale prestazione professionale. La procura di Milano, dal canto suo, aveva invitato a guardare al quadro complessivo, sostenendo l’esistenza di un sistema più ampio.
La svolta riguarda anche altri tre nomi dell’inchiesta. La Cassazione ha infatti annullato le misure interdittive per Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica, per l’ex presidente della Commissione Paesaggio Giuseppe Marinoni e per il manager Federico Pella. I tre erano stati ai domiciliari a luglio, poi il Riesame aveva ridotto le misure riqualificando i fatti in corruzione impropria. Ora la Suprema Corte azzera anche quella valutazione: nessuna misura resta in piedi.
Intanto l’inchiesta continua ad allargarsi. La Procura ha sequestrato un altro cantiere di viale Papiniano 48, dove è in costruzione un edificio di otto piani. Secondo i pm Giovanna Cavalleri e Luisa Baima Bollone, ciò che era stato presentato come ristrutturazione sarebbe in realtà una nuova costruzione in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico.
Indagati il progettista Mauro Colombo e il costruttore Salvatore Muré. Per la Procura i lavori sarebbero proseguiti nonostante l’ordine di sospensione del Comune, rendendo necessario un sequestro urgente.