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09/07/2025 14:34
Un quarto di secolo fa Milano era già un motore economico. Oggi è qualcosa di più: un laboratorio vivo e dinamico, capace di adattarsi alle crisi globali e di guidare il cambiamento. È l’immagine che emerge dal 35° Rapporto “Milano Produttiva” della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, presentato mercoledì 9 luglio. Una fotografia dettagliata che racconta una città – e un’intera macroarea – che ha scelto di scommettere su innovazione, capitale umano e internazionalizzazione.
Nel 2024 l’economia della macroarea cresce dello 0,7%, spinta soprattutto dai servizi (+0,8%), mentre l’industria avanza lentamente (+0,3%). Milano si conferma al centro della trasformazione: qui nascono quasi 8mila nuove imprese, contribuendo da sola al 92% della crescita imprenditoriale dell’area.
In 25 anni le imprese dei servizi sono aumentate del 60%, passando dal 39% al 52% del totale. È l’effetto della terziarizzazione avanzata, che ridisegna il tessuto produttivo e lo orienta sempre più verso conoscenza, digitale e sostenibilità. Il valore aggiunto generato dalla macroarea è cresciuto del 40% dal 2000 al 2024, contro un +12% nazionale.
L’export tocca quota 79,4 miliardi (+2,5%): Milano è la prima provincia italiana, pur in un contesto globale incerto. Cresce anche l’occupazione (+1,2%), con oltre 2 milioni di lavoratori, pari a quasi il 9% degli occupati italiani.
A trainare la trasformazione è l’ecosistema dell’innovazione: 2.505 start up innovative solo a Milano, una fitta rete di università, centri di ricerca, multinazionali e nuove fondazioni come la Tech Europe Foundation. Una rete che non solo resiste agli urti, ma si espande, evolve e guarda lontano.