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06/05/2025 17:07
La tregua è solo temporanea. Con i dazi USA sospesi per 90 giorni, la Lombardia approfitta del respiro concesso per fare il punto. Martedì 6 maggio, il Consiglio regionale ha dedicato una seduta straordinaria al tema, su richiesta del Partito Democratico, preoccupato per le ricadute sul sistema produttivo lombardo, già provato da barriere tariffarie che colpiscono settori chiave come il manifatturiero, la cosmetica e il vitivinicolo.
Le opposizioni, con un ordine del giorno a firma PD, bocciato però dalla maggioranza, hanno chiesto misure straordinarie a sostegno delle filiere più esposte, in particolare quella del vino e della meccanica, sottolineando i rischi di contraccolpi pesanti su un export regionale che verso gli USA vale quasi 14 miliardi l’anno, essendo gli USA restano il primo partner extra-UE per la la Lombardia.
Una proposta integrata a due ordini del giorno dal consigliere di gruppo miso Massimo Vizzardi, approvati in aula, che hanno puntato l’attenzione sull'impatto specifico dei dazi sui produttori vitivinicoli e manifatturieri lombardi.
Diversa la posizione della maggioranza, che con un documento unitario ha scelto di appoggiare la linea del governo Meloni. Dopo l’incontro tra la premier e Donald Trump, la Lega e gli alleati difendono un approccio dialogico e non conflittuale, criticano l’Unione Europea per la scarsa tutela dell’industria interna e chiedono alla Lombardia di rafforzare il suo ruolo di partner strategico per le imprese.