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20/05/2025 17:32
La difesa di Andrea Ceffa torna alla carica e chiede la revoca dei domiciliari per il sindaco di Vigevano, ora sospeso dalla carica, agli arresti con l’accusa di una presunta corruzione. Martedì mattina si è tenuta l’udienza al tribunale del Riesame, in cui l’avvocato difensore, Luca Angeleri, ha depositato la richiesta di scarcerazione del suo assistito. Il giudice si è preso del tempo per decidere. Non è chiaro quando arriverà la sentenza.
Ceffa è ai domiciliari dal 28 novembre scorso. Tutto è partito dalla congiura di Sant’Andrea del 30 novembre di tre anni fa, ovvero dal tentativo di far cadere l’amministrazione comunale, facendo dimettere contemporaneamente 13 consiglieri. Secondo la procura, Ceffa, a fronte di una maggioranza traballante, si sarebbe assicurato il sostegno politico della consigliera Roberta Giacometti, offrendole una consulenza nella holding Asm Vigevano e Lomellina.
Il Gip del tribunale di Pavia aveva confermato i domiciliari per Ceffa, sostenendo come fosse l’unica misura idonea per prevenire il rischio di recidiva. Ma, secondo l’avvocato Angeleri, non esiste più il pericolo di reiterazione del reato, dopo che la maggioranza che governa Vigevano è cambiata negli ultimi mesi.
Intanto mercoledì 21 maggio è in programma l’udienza preliminare in tribunale a Pavia sul “caso Vigevano” che vede coinvolti, oltre a Ceffa, altri sette imputati, udienza che andrà avanti per tutto il giorno. Le difese sono state tutte convocate per discutere di eventuali riti alternativi. Non è escluso che l’udienza possa andare avanti anche nella giornata del 22 maggio.
Sono imputati, con accuse, a vario titolo, di corruzione, istigazione alla corruzione e falso ideologico, sono imputati l’ex europarlamentare Angelo Ciocca, il costruttore Alberto Righini, la compagna Alice Andrighetti, la consigliera di maggioranza Roberta Giacometti e i manager: l’ex presidente di Asm Vigevano e Lomellina, Veronica Passarella, l’ex direttore amministrativo Alessandro Gabbi e l’ex presidente di Vigevano Distribuzione Gas, Matteo Ciceri. Per tutti la procura ha chiesto il rinvio a giudizio.